#stragi italiane
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spettriedemoni · 1 year ago
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2 agosto 1980
Se ci fermiamo solo al singolo fatto, alla strage di Bologna avvenuta alle 10:25 di quel mattino di agosto, secondo me perdiamo un po' la veduta d'insieme. Il punto vero a mio avviso di quella strage resta soprattutto il "perché".
Perché quella strage? Perché proprio a Bologna e non a Roma o Milano o un'altra città? Si è detto che per quella strage di matrice fascista si sia scelto Bologna perché era una città amministrata dal PCI al centro di una regione prettamente di sinistra eppure anche così il movente sembra debole. Occorre allargare la visuale per poter rimettere insieme i pezzi del puzzle.
Se allarghiamo il quadro e vediamo cosa succede in quegli anni allora c'è un'altra data che colpisce, quella del 26 giugno di quello stesso anno: la Strage di Ustica. Un aereo della compagnia Itavia modello DC9 precipita a largo delle coste dell'isola di Ustica. Era diretto a Palermo ed era partito da Bologna dall'aeroporto Marconi. Una coincidenza che fosse partito proprio da Bologna? Chissà.
Andando avanti ci sono altre cose che colpiscono e sono i tanti depistaggi verificatisi durante le indagini su questa strage: si parla di un cedimento strutturale, poi di una bomba (ed ecco che la bomba torna). Più avanti nel tempo si scopriranno dei tracciati radar, un MIG libico caduto in Calabria, e il bagno pressoché integro del DC9 dove avrebbe dovuto esserci la bomba così a farsi strada sempre di più è la possibilità che in realtà l'aereo fosse stato abbattuto.
Perché fu abbattuto? La teoria più plausibile è che in quel momento il DC9 fosse nel bel mezzo di una guerra aerea tra forze NATO e MIG libici. Taluni sospettano che i MIG libici passassero sui nostri cieli per raggiungere l'allora Unione Sovietica in modo da poter fare tutte quelle operazioni di manutenzione necessarie alla flotta aerea libica. In cambio Gheddafi ci permetteva l'estrazione dai suoi pozzi petroliferi e faceva affari con il nostro governo nonostante l'embargo. È una teoria ma se fosse vera, la prima cosa che ci viene da chiedere è come evitare che un incidente come l'abbattimento per errore di un aereo civile passeggeri possa creare problemi?
Cerchi di nascondere la verità. Cerchi di far passare l'idea che si tratti di un atto terroristico (una bomba appunto) o un cedimento strutturale. La seconda teoria crolla anche per la determinazione del titolare dell'ITAVIA che non ci sta a passare come colpevole di una situazione che invece lo vede vittima. Resta l'attentato terroristico.
Quale miglior modo per far credere che sia stato un attentato se non quello di piazzare una bomba nella stessa città di partenza dell'aereo poco più di un mese dopo?
Assurdo, vero? Eppure...
Guardate le morti strane avvenute negli anni capitate a tutti coloro che sapevano qualcosa su Ustica. Ci sarebbero anche i due piloti dell'areonautica militare Nutarelli e Naldini morti a Rammstein durante l'esibizione delle Frecce Tricolore. Va detto però che Rosario Priore, il magistrato che indaga su Ustica ritiene "sproporzionato — tuttavia non inverosimile — organizzare un simile incidente, con esito incerto, per eliminare quei due importanti testimoni".
E se fosse invece tutto vero? Se anche la Strage di Bologna un modo per occultare la verità? Certo non sarebbe servito a nulla visto che poi sono usciti comunque pezzi di verità della stage di Ustica, però all'epoca quello poteva essere l'unico modo per far credere alla teoria della bomba sul DC9.
Perché?
In fondo è questa la vera domanda. Il "chi?" o il "come?" sono solo distrazioni per il pubblico.
Più ci penso e più mi convinco che l'unico vero possibile "perché?" sia quello di nascondere il vero motivo per cui il DC9 è caduto: un errore mentre era in corso una battaglia aerea nei cieli italiani.
Sembra un romanzo, una spy story, solo che questa è la realtà, è storia, è successo davvero.
Inquietante, vero?
Ma magari mi sbaglio e sono solo uno dei tanti complottisti che popolano il web.
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ilfascinodelvago · 1 year ago
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È un’orgia schifosa di partite IVA e mutui sospesi, di soldi buttati, di Pininfarina, di pachino e di Baudo, di mostruosità tutte italiane che riemergono come in un sanguinolento rigurgito, un rigurgito fatto di trippa, di crostini di milza e telegiornali orribili, di messe menzognere, di bucatini all’amatriciana e segreti di Stato, di calendari e di stragi, di morti, di morti, di morti e di punte dell’iceberg, perché qui in questo paese dal valore ormai unicamente meteorologico e culinario ogni scandalo è sempre una cosiddetta punta dell’iceberg e rimanda a centomila altri, eccolo questo colossale rigurgito, questo labirinto di orrori, dietro ogni gomitata, dietro ogni sguardo cattivo un fascicolo in procura e un conto all’estero, e una strana fierezza, e una classe dirigente bigotta e ubriacona e ladra, eccolo questo nostro paese logoro, affaticato, stremato, eccolo il paese della grande arte rinascimentale.
Mattia Torre, A questo poi ci pensiamo
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pier-carlo-universe · 26 days ago
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Controlli Stradali ad Alessandria: Sei Patenti Ritirate per Guida in Stato di Ebbrezza e Positivi al Drogometro
La Polizia di Stato intensifica le operazioni per contrastare le "stragi del sabato sera", aumentando la sicurezza sulle strade di Alessandria
La Polizia di Stato intensifica le operazioni per contrastare le “stragi del sabato sera”, aumentando la sicurezza sulle strade di Alessandria. Continuano con determinazione le operazioni della Polizia di Stato ad Alessandria per contrastare le cosiddette “stragi del sabato sera”, un fenomeno purtroppo ancora diffuso e pericoloso sulle strade italiane. Nello scorso fine settimana, la Polizia…
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telodogratis · 1 month ago
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Tragedia in autostrada, suv senza controllo si ribalta
[[{“value”:” Tragedia in autostrada, suv senza controllo si ribalta. Continuano le stragi di sangue sulle strade italiane. In queste… L’articolo Tragedia in autostrada, suv senza controllo si ribalta proviene da Notizie 24 ore. “}]]  ​Read More  [[{“value”:”Tragedia in autostrada, suv senza controllo si ribalta. Continuano le stragi di sangue sulle strade italiane. In queste… L’articolo Tragedia…
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bigarella · 3 months ago
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Non è possibile escludere che non vi sia stata alcuna connessione tra l’elezione di Nixon e l’emergere della strategia della tensione in Italia
Venendo più nello specifico agli anni delle stragi in Italia (1969-1974), si è potuto notare che, a livello ufficiale e diplomatico, il Dipartimento di Stato, l’Ambasciata, il Nsc e il Presidente degli Stati Uniti seguissero con grande attenzione le vicende italiane relative ai tentativi di golpe e agli attacchi terroristici in Italia. Mancano, tuttavia, almeno nei documenti aperti al pubblico,…
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adrianomaini · 3 months ago
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Non è possibile escludere che non vi sia stata alcuna connessione tra l’elezione di Nixon e l’emergere della strategia della tensione in Italia
Venendo più nello specifico agli anni delle stragi in Italia (1969-1974), si è potuto notare che, a livello ufficiale e diplomatico, il Dipartimento di Stato, l’Ambasciata, il Nsc e il Presidente degli Stati Uniti seguissero con grande attenzione le vicende italiane relative ai tentativi di golpe e agli attacchi terroristici in Italia. Mancano, tuttavia, almeno nei documenti aperti al pubblico,…
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bagnabraghe · 3 months ago
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Non è possibile escludere che non vi sia stata alcuna connessione tra l’elezione di Nixon e l’emergere della strategia della tensione in Italia
Venendo più nello specifico agli anni delle stragi in Italia (1969-1974), si è potuto notare che, a livello ufficiale e diplomatico, il Dipartimento di Stato, l’Ambasciata, il Nsc e il Presidente degli Stati Uniti seguissero con grande attenzione le vicende italiane relative ai tentativi di golpe e agli attacchi terroristici in Italia. Mancano, tuttavia, almeno nei documenti aperti al pubblico,…
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collasgarba · 3 months ago
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Non è possibile escludere che non vi sia stata alcuna connessione tra l’elezione di Nixon e l’emergere della strategia della tensione in Italia
Venendo più nello specifico agli anni delle stragi in Italia (1969-1974), si è potuto notare che, a livello ufficiale e diplomatico, il Dipartimento di Stato, l’Ambasciata, il Nsc e il Presidente degli Stati Uniti seguissero con grande attenzione le vicende italiane relative ai tentativi di golpe e agli attacchi terroristici in Italia. Mancano, tuttavia, almeno nei documenti aperti al pubblico,…
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lamilanomagazine · 10 months ago
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Bologna, "Ombre sotto i portici": il nuovo percorso dedicato a Loriano Macchiavelli, tra libri, letture, approfondimenti
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Bologna, "Ombre sotto i portici": il nuovo percorso dedicato a Loriano Macchiavelli, tra libri, letture, approfondimenti Sulla scorta della positiva esperienza di Alphaville su Valerio Evangelisti portata avanti con successo nel 2023, si apre dal 25 gennaio per proseguire fino a giugno 2024 Ombre sotto i portici, un nuovo percorso/gruppo di lettura dedicato a Loriano Macchiavelli, scrittore nato a Vergato nel 1934, autore di innumerevoli romanzi. Il progetto è promosso da Settore Biblioteche e Welfare culturale | Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, Librerie Coop Zanichelli, Odoya editore nell'ambito del Patto per la lettura di Bologna e, in continuità con la prima edizione, si pone l'obiettivo di valorizzare ogni anno la lettura delle opere di scrittrici e scrittori del territorio bolognese. Il titolo del percorso riprende quello di uno dei romanzi di Macchiavelli ambientato a Bologna negli anni Settanta con protagonista Sarti Antonio, sergente, personaggio principale di una serie di libri che hanno rivelato il fascino nero di Bologna, divenuto anche protagonista di tredici telefilm andati in onda su Rai Due e interpretato da Gianni Cavina. Ombre sotto i portici sarà anche uno dei volumi proposti in lettura. Il percorso inizia con un incontro alla presenza di Loriano Macchiavelli (giovedì 25 gennaio alle 11, Libreria Coop Zanichelli, Piazza Galvani) incentrato su Strage, romanzo che ha avuto anche una vicenda editoriale particolare - non appena uscito, nel 1990, fu subito ritirato dal suo editore, a seguito della denuncia di uno degli imputati della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna e ripubblicato solo nel 2010 - e finisce con Funerale dopo Ustica, romanzi che affrontano due grandi tragedie che hanno colpito la città. L'unico titolo in cui Bologna non appare è Noi che gridammo al vento, dedicato alla strage di Portella della Ginestra, "la madre di tutte le stragi italiane". Come per la prima edizione, si tratta di un progetto lungo sei mesi, suddiviso tra le tappe del gruppo di lettura e altre occasioni aperte a tutte le persone interessate. Da gennaio a giugno il gruppo di lettura si incontrerà un giovedì al mese, al mattino, dalle 11 alle 13, presso la Libreria Coop Zanichelli di Piazza Galvani. Il percorso sarà arricchito da un incontro di approfondimento nella Sala dello Stabat Mater della Biblioteca dell'Archiginnasio, da uno scaffale con i libri di/su Loriano Macchiavelli e le sue letture di riferimento alla libreria Coop Zanichelli e nelle Biblioteche di Bologna e da un insieme di ricerche bibliografiche e documentarie sulle opere dell'autore da fonti documentarie presenti alla Biblioteca dell'Archiginnasio. L'immagine guida del progetto è di Otto Gabos, tratta da Come cavare un ragno da un buco (editore Leonardo, 2010), gentilmente concessa dall'autore. Tutti gli appuntamenti sono a partecipazione libera e gratuita. Informazioni: - bibliotechebologna - pattoletturabo - librerie... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Sciopero treni, domani stop di 8 ore dopo incidente ferroviario in Calabria
(Adnkronos) - Dopo l'incidente ferroviario di ieri in Calabria, i sindacati proclamano per domani giovedì 30 novembre lo sciopero dei lavoratori del settore ferroviario. Diversi gli orari dello stop ai treni: per le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal la mobilitazione durerà 8 ore dalle 9 alle 17, mentre per i sindacati di base sarà invece di 24 ore.  Sciopero di 8 ore, dalle 9 alle 17 di domani, dei lavoratori di tutto il Gruppo Fs italiane e di tutte le imprese ferroviarie per denunciare, in attesa che la magistratura faccia piena luce sull'incidente ferroviario avvenuto ieri nei pressi di Thurio di Corigliano Rossano, "la fragilità di un sistema infrastrutturale dimostratosi nuovamente inadeguato per utenza e lavoratori". A proclamarlo sono le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal, esprimendo “il nostro cordoglio ai familiari delle vittime e la nostra vicinanza a tutte le persone coinvolte nel grave ed ennesimo incidente ferroviario”.  "Da anni - precisano le organizzazioni sindacali - denunciamo la pericolosità dei passaggi a livello in tutti i livelli di confronto, chiedendone la soppressione totale. Eppure, nonostante l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria abbia evidenziato il numero di incidenti e di vittime determinati da incidenti analoghi a quello odierno, i passaggi a livello in Italia sono ancora migliaia”.  “Le Istituzioni ed RFI - concludono i sindacati - non si preoccupano di innalzare gli standard di sicurezza sull’infrastruttura ferroviaria, in un continuo rimpallo di responsabilità decisionali ed economiche e c’è addirittura chi progetta la privatizzazione del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ma intanto le lavoratrici ed i lavoratori muoiono". E sarà invece sciopero di 24 ore quello proclamato dall'Usb, Cub trasporti, Cat e Sgb. "Basta morti: vogliamo il reato di omicidio sul lavoro", chiede il sindacato l'Usb secondo cui si tratta di una nuova "strage" che segue di poco quella di Brandizzo. "I problemi di sicurezza legati all’obsolescenza della rete ferroviaria, agli appalti e ai tanti, troppi passaggi a livello antiquati sono ben noti al gruppo Fsi così come ad Ansfisa, mai concretamente finanziati, messi a progetto e risolti. Puntualmente la scelta di non investire nella sicurezza e nell’ammodernamento della rete ferroviaria presenta il suo tragico conto. Oggi non serve a nulla piangere l’ennesima strage ferroviaria, siamo stanchi delle doglianze complici. A quante altre stragi dovremo assistere prima di vedere introdurre il reato di omicidio sul lavoro nell'ordinamento del nostro paese?", si chiede l'Usb ricordando la proposta di legge di iniziativa popolare in corso. "Possibili ripercussioni su Frecce, Intercity e Regionali. Gli effetti sulla circolazione, in termini di cancellazioni, limitazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dello sciopero". E' una nota Fs a spiegare quali potrebbero essere le conseguenze dello sciopero di 8 ore proclamato per domani da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporti.  Trenitalia, si legge ancora, invita tutti i passeggeri a informarsi sui collegamenti e i servizi attivi, prima di intraprendere il viaggio, attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità del sito web trenitalia.com, i canali social e web, il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, le self-service e le agenzie di viaggio convenzionate.  "Concentrare l’astensione collettiva in un’unica grande mobilitazione sindacale, nella giornata del 30 novembre 2023, dalle 9 alle 16.59, considerate le comuni ragioni sottese alla protesta che avrebbe così luogo nell’immediatezza del grave evento". Così il Garante sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali 'richiama' i sindacati di base Cub trasporti, Cat, Sgb e Usb sulle mobilitazioni di 24 ore. L'invito da parte della Commissione arriva "pur riconoscendo pienamente le ragioni e il valore dell’azione di protesta, legittimata dal gravissimo incidente ferroviario costato la vita ad una lavoratrice e ad un lavoratori".   [email protected] (Web Info) Read the full article
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giancarlonicoli · 1 year ago
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13 nov 2023 16:18
“IO E DE DONNO SIAMO VIVI PERCHÉ LA MORTE DI BORSELLINO HA RESO INUTILE LA NOSTRA SOPPRESSIONE” - MARIO MORI E GIUSEPPE DE DONNO APRONO LE VALVOLE DOPO L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO SULLA TRATTATIVA STATO-MAFIA - NEL LIBRO “LA VERITÀ SUL DOSSIER MAFIA-APPALTI” SI ACCENDE UN FARO SU QUEL FASCICOLO CHE, DOPO LA STRAGE DI CAPACI, DOVEVA PASSARE NELLE MANI DI BORSELLINO. MA NON FU MAI COSÌ E VENNE ARCHIVIATO – I DOCUMENTI IN CASSAFORTE DEL SINDACO DI PALERMO ORLANDO, I NOMI DELLE AZIENDE ITALIANE COINVOLTE NELL’ORGIA DI APPALTI PUBBLICI E… -
Estratto dell’articolo di Carlo Vulpio per il “Corriere della Sera”
«Io e De Donno siamo vivi perché la morte di Borsellino ha praticamente reso inutile la nostra soppressione». Lo scrive il generale dei carabinieri Mario Mori, che con il colonnello Giuseppe De Donno è autore de La verità sul dossier mafia-appalti (Piemme, 235 pagine, 19,90 euro). Il libro è «quel» libro sulla mafia e sul «sistema della corruzione coessenziale alla mafia», con nomi e cognomi, che mancava.
I due autori, militari del Ros, il Raggruppamento operativo speciale dell’Arma, sono stati i più stretti collaboratori di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, e questo libro volevano scriverlo da tempo, ma non hanno potuto, perché hanno dovuto trascorrere quindici anni a difendersi dall’accusa surreale di aver «trattato» con la mafia (per dissuaderla dalle stragi).
Un’accusa dalla quale sono stati assolti definitivamente «perché il fatto non costituisce reato» solo sette mesi fa.
La maxi-inchiesta Mori e De Donno raccontano l’inchiesta che «avrebbe potuto cambiare l’Italia», svolta dai Ros in Sicilia e consegnata nel 1991 a Falcone. Partita dagli appalti nei comuni di Baucina e di Bagheria, l’inchiesta si estese a tutta l’Isola e poi all’Italia, come aveva profetizzato Leonardo Sciascia ne Il giorno della civetta (1961) con la metafora della «linea della palma, che viene su, su per l’Italia, ed è già oltre Roma».
Il dossier dei Ros non ebbe mai vita facile. Nemmeno dopo l’assassinio di Falcone, il 23 maggio 1992, e poi di Borsellino, avvenuto il successivo 19 luglio. E alla fine venne seppellito definitivamente insieme con i due magistrati.
[…]
«Da un lato c’era il nemico — scrivono i due autori — e dall’altro quelli che senza essere oppositori dichiarati, omettevano, ritardavano, silenziavano». Il riferimento, esplicito, è non solo ai politici, ma anche e soprattutto ai magistrati. Un lungo elenco, tra quelli vivi e quelli morti (di vecchiaia) e secondo una differente gradazione di responsabilità, che va da Pietro Giammanco a Giuseppe Pignatone, a Giancarlo Caselli. Tutti, politici e magistrati, raccontati per ciò che hanno fatto (di male) o per ciò che non hanno fatto (di bene), o per la loro dantesca ignavia. Stesso discorso per il fronte antimafia «di professione».
Palermo, le collusioni
L’ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, per esempio. Mentre in tv accusava Falcone di tenere chiusi nei cassetti documenti su delitti eccellenti, custodiva in cassaforte documenti su imprese compromesse con la mafia, negandone l’esistenza davanti al magistrato Alberto Di Pisa, il quale fece perquisire il Municipio e trovò quei documenti.
Di Pisa stava per incriminare Orlando, ma due giorni dopo finì sui giornali con l’accusa di essere «il Corvo», cioè l’autore di lettere anonime contro Falcone e altri. Un falso, grazie al quale però gli tolsero l’inchiesta, di cui non si saprà più nulla. Poi, quattro anni dopo, nel 1993, distrutta la sua carriera, Di Pisa verrà assolto.
Gli appalti pubblici
Nell’orgia di appalti pubblici preconfezionati, in cui «la mafia che uccide è il “ministero della Difesa” dell’anti-Stato politico-economico», i Ros, Falcone, Borsellino e pochi altri (come il pm Felice Lima a Catania, che per non fare la stessa fine dovette lasciare il penale e trasferirsi al civile) capirono di aver messo a nudo «il sistema cardiocircolatorio della mafia, in tutta la Sicilia e in tutta l’Italia», «un sistema in cui guadagnavano tutti e in cui il mondo dell’economia non era certo vittima (come nello schema monco di Tangentopoli), ma al contrario era complice, anzi erano proprio gli imprenditori ad avviare la macchina».
Tanti i nomi importanti in cui si sono imbattuti i Ros - il libro ne contiene decine -, dall’impresa Tor di Valle di Roma, con il suo titolare Pietro Catti, genero di Alcide De Gasperi, alla Calcestruzzi di Ravenna del capitano d’industria Raul Gardini, che finirà suicida, fino all’«uomo degli appalti» in Sicilia, Filippo Salamone da Agrigento.
Dopo Giovanni Falcone E tuttavia, uccisi Falcone, la moglie e la sua scorta il 23 maggio ’92, l’inchiesta mafia-appalti non fa in tempo a passare nelle mani di Borsellino che il 13 luglio i pm Guido Lo Forte e Roberto Scarpinato (oggi senatore del M5S) ne chiedono l’archiviazione. Ma a Borsellino non dicono nulla. Nemmeno nella riunione tra magistrati che si tenne in Procura a Palermo il giorno dopo, il 14 luglio, in cui Borsellino intervenne in maniera dura e preoccupata. Di questi e di molti altri «particolari» si è venuti a conoscenza solo trent’anni dopo […]
Il 19 luglio esplode l’autobomba che uccide Paolo Borsellino e i cinque membri della scorta, il 22 luglio il procuratore Giammanco appone il suo «visto» alla richiesta di archiviazione e il 14 agosto, la vigilia di Ferragosto, il gip di Palermo, Sergio La Commare, archivia mafia-appalti, «l’archiviazione più veloce della storia». Borsellino non doveva indagare.
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archivio-disattivato · 1 year ago
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Byoblu.com.
Purtroppo il governo italiano ha scelto ancora una volta la parte destra della storia. È un errore gravissimo, che trasforma l’Italia in una delle parti coinvolte nell’aggressione contro il nostro popolo”
Hamas critica il nostro Paese e lo fa tramite Basem Naim, capo del Consiglio per le relazioni internazionali.
Il video.
Esponente di Hamas critica l’Italia.
Intervenuto al programma di Rai3, Agorà, l’esponente del movimento palestinese ha detto:
“Israele oggi non agisce da solo. Israele oggi agisce per conto di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito e purtroppo anche per conto dell’Italia. Il vostro Paese ha inviato alcune truppe nel Mediterraneo. Possiamo dire che la Comunità internazionale ha le stesse responsabilità degli israeliani per tutte le stragi commesse ogni giorno contro il nostro popolo”
Prima di capire a cosa si riferisca Basem Naim, proviamo a capire chi è. L’esponente di Hamas è un medico che si è laureato nel cuore dell’Europa, in Germania, e si è specializzato in chirurgia.
Prima di diventare responsabile delle relazioni internazionali di Hamas aveva quindi ricoperto altre cariche politiche, quali ministro della Sanità e dello Sport per conto del movimento che vinse le elezioni legislative palestinesi del 2006.
Il ruolo dell’Italia in Medio Oriente.
Come mai un esponente di rilievo di Hamas attacca l’Italia? Il nostro Paese impiega 1.100 militari al confine tra Israele e il Libano, dove opera l’organizzazione Hezbollah, anch’essa impegnata contro Tel Aviv.
I soldati italiani, appartenenti ai Granatieri di Sardegna, sono presenti dal 2006 nella missione di cosiddetto peacekeeping (mantenimento della pace) a seguito di una risoluzione ONU che prevedeva la cessazione delle ostilità tra Israele e gli sciiti di Hezbollah.
Si tratta di un’altra zona calda del Medio Oriente e soltanto due settimane fa un missile sarebbe caduto in prossimità di una palazzina che ospita il contingente italiano.
A partire dagli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre, l’Italia ha poi svolto il ruolo di tramite per la consegna di armi americane a Israele. Le armi sono partite da Sigonella tra il 14 e il 15 ottobre per arrivare nella base aerea di Nevatim.
Guerre e armi italiane.
Oltre al conflitto in Ucraina, l’Italia sta partecipando a un’altra guerra e non stupisce che Hamas la consideri parte in causa. Non che sia una novità: il nostro Paese è di fatto occupato militarmente dagli Stati Uniti d’America e già negli anni passati era stato protagonista attivo degli attacchi della NATO alla Serbia.
Per non parlare poi dell’esportazione di armi in particolare verso Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Nazioni spesso descritte dai nostri esponenti politici come un pericolo per le democrazie occidentali ma che, quando si tratta di affari, diventano ottimi partner.
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benzinazero · 1 year ago
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*Come i giornali raccontano gli scontri stradali*: le stragi causate dal sole
Oltre alle auto che si ribaltano da sole, esiste un altro grave pericolo sulle strade italiane: il sole abbagliante. Grazie agli approfondimenti del giornalismo investigativo specializzato in scontri stradali, le cronache italiane sono piene di automobilisti che, imprevedibilmente e in modo del tutto inaspettato, vengono accecati dal sole. A nessuno di loro viene in mente che, se la visibilità…
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italianiinguerra · 2 years ago
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Stragi partigiane: 5 maggio 1945, l'eccidio di Valdobbiadene
Siamo nei primi giorni del maggio 1945, qualche giorno prima, precisamente il 25 aprile il Comitato di Liberazione Nazionale ha proclamato l’insurrezione generale contro le forze di occupazione tedesche e le autorità della Repubblica Sociale Italiane-. Con le forze americane che hanno sfondato la linea gotica e le forze britanniche che avanzano ormai senza quasi incontrare resistenza sul fronte…
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telodogratis · 2 months ago
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Giovani tifosi morti nell’incidente: il padre di uno di loro rompe il silenzio
[[{“value”:” Continuano le stragi sulle strade italiane. Stando ai dati Istat del 2022, ogni milione di abitanti si contano… L’articolo Giovani tifosi morti nell’incidente: il padre di uno di loro rompe il silenzio proviene da Notizie 24 ore. “}]]  ​Read More  [[{“value”:”Continuano le stragi sulle strade italiane. Stando ai dati Istat del 2022, ogni milione di abitanti si contano… L’articolo…
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Stupri e stragi di civili: ecco le carte italiane per i giudici dell’Aia
Le testimonianze raccolte dai nostri inquirenti mostrano gli altri filoni dell’inchiesta della Cpi dopo quella sui bimbi rapiti: da Bucha a Mariupol fino ai bombardamenti sui civili e le reti infrastrutturali source
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